In questo articolo verrà trattato uno degli argomenti più caldi negli ultimi tempi, ovvero le prospettive del nostro sistema pensionistico.
Perché è un tema "caldo"? Non perché siamo in estate, bensì perché ormai è stato appurato che le generazioni future rischieranno di avere delle prestazioni pensionistiche pari a circa un terzo rispetto a quelle dei loro padri o nonni.
Non solo! Un altro problema è il "quando". Tutti noi sappiamo che il rischio concreto è anche quello di andare in pensione ad età avanzatissima.
Nelle prossime righe, con la semplicità che contraddistingue questo blog, andremo a spiegarti il perchè di questo cambiamento e cosa è possibile fare per poterlo gestire al meglio senza subirlo.
LE RAGIONI DELL'INVOLUZIONE DEL SISTEMA PENSIONISTICO
Facciamo un passo indietro, cosa ha generato questa involuzione del sistema previdenziale? Milano&Finanza il 15 luglio del 2018 scriveva che il sistema italiano non era più sostenibile nel tempo. Ma perché?
3 le ragioni fondamentali.
Primo motivo. Dislivello demografico e innalzamento della speranza di vita.
Cosa significa? Significa che l'Italia è una delle nazioni con l'età media più avanzata tra i paesi occidentali.Tradotto in "economichese" questa condizione implica che i contributi che pagano i lavoratori attivi non bastano più per sostenere le pensioni esistenti.
Infatti storicamente il sistema pensionistico si basa su questa semplice condizione: le pensioni di oggi non si pagano con i contributi versati da quei lavoratori oggi in pensione, bensì dai lavoratori di oggi. Qualcuno leggendo queste righe potrà storcere il naso, ma è effettivamente così. Tutti pensano che la pensione viene pagata dai contributi che hai pagato durante la tua vita, in realtà in base a quelli vedi solamente "quanto" ti spetta di pensione. All'atto pratico poi nel momento del pagamento delle prestazioni, queste possono essere effettivamente elargite solo ed esclusivamente se ci sono in quel momento le entrate sufficienti. E da dove derivano queste entrate? Indovinato. Tasse e contributi.
Ora immagina. In un paese dove gli anziani sono più dei giovani, come è possibile tenere in piedi questo sistema? Aumentando tasse, stravolgendo le leggi pensionistiche e chiedendo sempre più contributi (i lavoratori autonomi in Partita IVA sanno cosa voglio dire).
E' chiaro che con il progresso tecnologico e sanitario, e con una serie di condizioni migliorative, ogni generazione successiva avrà mediamente una aspettativa di vita maggiore rispetto a quella precedente. Tradotto: si muore più tardi e quindi si percepiscono più anni di pensione. Ecco per quale ragione si tende periodicamente ad innalzare l'anno in cui scatta il requisito per la pensione.
Per farti capire la portata di questa cosa basti pensare che nel 2010 l'età media di morte in Italia era di 82 anni, e nel 2014 le rilevazioni mostravano che l'età era aumentata fino ad 85. Tendenzialmente quindi è evidente che l'età media tenderà ad essere in forte crescita. Non solo, su questo noi siamo un'eccellenza: l'Italia è dopo il Giappone il paese con la più alta aspettativa di vita.
Insomma, si vive a lungo, è vero. Bisognerà capire se si vivrà altrettanto bene con le pensione che ci aspetteranno.
Secondo motivo. Elevato tasso di disoccupazione.
Manco a dirlo. Collegandosi al punto numero uno appena visto, se i disoccupati sono troppi significa che vi sono pochi lavoratori attivi che pagano i contributi. Stop. Anzi, a quel punto si innesca un sistema di sussidio per la disoccupazione che va ad aggiungersi alle ulteriori spese pubbliche.
Lo Stato italiano anche in questo è uno tra i fanalini di coda dell'Europa. La disoccupazione è in calo, è vero, ma è ancora troppo alta. Molto più alta rispetto alla media europea.
Terzo motivo. Debito pubblico elefantiaco.
Questa, più di ogni altra, è la "ragione madre". Verrà approfondito nello specifico cos'è il debito pubblico nei prossimi articoli, tuttavia sicuramente sai più o meno cos'è. Consiste nel debito che ha maturato lo stato nei confronti dei privati. Tendenzialmente si ingrandisce con l'emissione dei Titoli di Stato e con la spesa in generale.
Chiaramente il sistema pensionistico è una delle prime voci di spesa.
Il problema nasce nelle gestioni passate, in quanto, soprattutto tra gli anni 70-80, il sistema previdenziale italiano è stato gestito con la più totale negligenza, causando delle spese enormi che ancora pesano sulle casse statali.
Basti pensare che nel 73 furono introdotte le cosiddette BABY PENSIONI che permettevano ai lavoratori del settore pubblico di andare in pensione tra i 40 e 50 anni, anche con pochi anni di contributi. Chiaramente non è colpa dei lavoratori che hanno approfittato di questo sistema agevolato, ma di chi lo ha concepito.
Anche un bambino capirebbe che questo modo di utilizzare la cassa pubblica (dove le baby pensioni sono solo uno dei tanti esempi) hanno di fatto creato le condizioni per affossare il sistema previdenziale del futuro.
Bisogna inoltre dire, ad onor di cronaca, che le pensioni fino a qualche anno fa erano fornite secondo il principio "retributivo", ovvero la pensione percepita era direttamente proporzionata agli ultimi anni di stipendio. Non sto qui a dire che questo sistema è stato forse generoso o forse no, ma il problema di base è stato che i contributi versati poi si rivelavano di gran lunga inferiori rispetto poi alle pensioni che si percepivano. Questo anche in virtù del fatto che molti se ne sono approfittati: infatti si sono conosciuti casi di persone che prima di andare in pensione, negli ultimi mesi, si facevano alzare appositamente la retribuzione. Siamo un popolo eccezionale d'altronde, in tutto!
Ora infatti il sistema si regge sul principio contributivo e non più su quello retributivo.
In questo articolo abbiamo approfondito in maniera semplice e senza giri di parole le tre ragioni che hanno portato il nostro sistema previdenziale ad essere tra i meno sostenibili tra i paesi sviluppati.
La domanda subito successiva che sicuramente ti starai facendo è "e quindi? Quali sono le conseguenze?". Nell'articolo 'Pensioni: addio o arrivederci? (parte 2)' che uscirà prossimamente, ti spiegherò come cambierà la nostra pensione e quali potrebbero essere le soluzioni per poter gestire questo grosso problema.
Comments